Categoria: Bracciali

  • Come abbinare i gioielli ai vestiti, i nostri consigli

    Come abbinare i gioielli ai vestiti, i nostri consigli

    Scegliere come abbinare i gioielli è un passaggio decisivo nel perfezionamento del nostro outfit. Un errore spesso frequente è infatti pensare ai gioielli “solo” alla fine, quando abbiamo già scelto i nostri vestiti. Allora si finisce per adattare qualcosa, sperando che la situazione non sia troppo critica; è così che talvolta nascono dei look infelici. Questo perché spesso si sottovalutano i gioielli, che invece sono una componente fondamentale di ogni outfit.

    Un paio di orecchini eccessivi può “pestarsi i piedi” con la vostra acconciatura, ma potreste scegliere anche la collana sbagliata per la vostra scollatura. Inoltre, c’è da considerare quale accessorio può essere indicato per un’occasione formale. Come vedete, sono molte le variabili da tenere in considerazione, alcune delle quali spesso vengono ignorate. Al contrario la scelta dei gioielli è fondamentale: un giusto accessorio, sufficientemente vistoso e prezioso, può trasformare un vestito completamente casual in qualcosa di diverso. Al contrario, una stoffa particolarmente ricercata può essere accostata a dei monili più semplici più ottenere un effetto di eleganza.

    In questo caso, possiamo parlare di equilibrio, non solo in rapporto ai vestiti ma anche agli altri gioielli. Se indossiamo una collana molto importante, di grandi dimensioni o con dettagli vistosi, gli orecchini dovranno essere piccoli e minimali, se non assenti. Se invece indossate un orecchino importante il consiglio è quello di abbinare una collana dalle linee semplici e delicate.

    Come abbinare i gioielli e scegliere quelli giusti

    abbinare gioielli vestiti look 1

    Se i gioielli devono essere scelti tenendo in considerazione i vestiti con i quali andranno accoppiati, è anche vero che è possibile avere dei criteri base che valgano anche riguardo i gioielli stessi.

    La prima regola aurea, tanto per rimanere in tema, è che i metalli che indossate devono essere sempre abbinati fra essi. Se avete scelto una collana con l’oro, essa vuole oro anche sui bracciali. Questo primo suggerimento vale anche per gli uomini, per esempio nel caso dei matrimoni. Se avete scelto dei gemelli in oro rosso, anche il fermacravatta o il punto luce devono essere tali – e non, per esempio, argento.

    Ogni metallo ha un suo dress code, inoltre.

    L’oro si abbina bene a vestiti di color marrone, rosso acceso, nero, bordeaux. Ottimo accostamento anche con tutta la palette di colori pastello, quali per esempio verde, rosa o azzurro. L’oro è anche una buona scelta per coloro che hanno i capelli biondi o desiderino valorizzare la loro abbronzatura. Di norma, è anche il metallo considerato più formale e quello più indicato per le grandi occasioni.

    I gioielli color argento o acciaio, invece, si prestano più facilmente ad accompagnare look casual e sportivi. Tuttavia, possono essere sfruttati anche per sdrammatizzare e rendere intrigante un outfit più sensuale. Perfetti se abbinati a vestiti dai colori vivaci e accesi come il turchese, il verde smeraldo e il giallo. Non sbagliate mai, però, se li indossate con un elegante abito nero; d’altronde, si dice che il nero stia bene su tutto!

    Less is more

    gioielli orologi bracciali

    I gioielli colorati sono una sorta di jolly: possono darvi una mano per come abbinare i gioielli a vestiti e look a tinta unica. Sono una scelta che permette di vivacizzare tantissimo e, grazie a loro, anche i toni neutri riceveranno un tocco di colore.

    Un’altra piccola dritta è un grande vecchio adagio degli accessori. Se scegliete un paio di orecchini vistosi o una collana importante, è bene che l’altro ceda il passo. Questo vuol dire che se magari avete optato per una collana molto vistosa o colorata, allora meglio scegliere orecchini di piccole dimensioni, magari discreti. Al contrario, se gli orecchini chiamano molta attenzione su se stessi – per esempio, dei modelli a pendente – meglio preferire girocolli delicati e sottili, oppure non indossare nessuna collana.

    L’ultima frase chiave è less is more. Se siete in dubbio, sempre meglio non caricare il vostro vestito. Un solo gioiello, scelto con cura, può rendere meglio di un’intera parure. Specialmente se avete scelto abiti ricchi di fantasie o con colori accesi, è sempre bene non eccedere.

    Come abbinare i gioielli e i vestiti

    come abbinare le collane

    La prima cosa da valutare per quanto riguarda i vestiti è la scollatura. Se avete optato per uno scollo rotondo, allora è preferibile ricorrere a collane corte come collier e girocolli. Qualora invece fosse molto ampio, allora potreste osare collane a pendenti, a più fili o con ciondoli di varie dimensioni.

    Con una camicia con colletto, vi basterà indossare una collana sottile, magari a girocollo, che si lasci intravedere lasciando aperto il primo bottone. Al contrario, le collane lunghe con uno o più giri sono particolarmente indicate per gli scolli alti, come i maglioni e i dolcevita.

    Con l’elegante e sensuale scollatura a V potete optare per collane più sottili e delicate per gli scolli meno ampi, mentre per quelli più profondi potete scegliere i modelli che ne seguono e ne valorizzano la profondità.

    Ultima raccomandazione per quanto riguarda le collane. Specialmente se le indossate tutti i giorni, prestate attenzione! Il tessuto con cui le accostate è importante. Possono impigliarsi con la lana, a esempio, e rovinare il vostro maglioncino preferito.

    Per quanto riguarda gli anelli, invece, vale in parte il principio dell’equilibrio. Se avete scelto un vestito impegnativo, magari con una stoffa lavorata o dei colori intensi, è preferibile avere pochi anelli, più discreti. Anelli più impegnativi, come design e non certo come valore, possono essere sfoggiati con maggiore serenità su outfit casual o sportivi.

    Speriamo che questi piccoli suggerimenti possano esservi d’aiuto! Se invece volete scoprire ancora qualcosa sul mondo dei gioielli, potete consultare le nostre guide riguardanti i diamanti o le perle.

  • Perla: come distinguere le perle vere dalle perle false

    Perla: come distinguere le perle vere dalle perle false

    Nessuno potrebbe mai discutere la bellezza, pur nella semplicità, di una collana di perle. Parliamo di uno degli accessori più classici del mondo, e al contempo più “glamour”, talmente iconici da essere entrati a far parte dell’immaginario comune. Se il primo pensiero che vi viene in mente è la collana di perla onnipresente nell’outfit di Marge Simpson, siete fuori strada. Stiamo parlando di uno fra i gioielli più amati da ogni donna e – talvolta – fra i più costosi.

    Perché diciamo talvolta? Perché dietro le perle si nascondo moltissime insidie. Il vostro fiuto vi ha abituato a diffidare dagli affari eccessivamente convenienti, ma come fare se incappiamo in un prodotto contraffatto? Le perle falsa sono altrettanto famose delle perle vere, ma non altrettanto preziose.

    Perla naturala o perla coltivata?

    perle vere o finte

    C’è una premessa doverose da fare: questa distinzione non riguarda quella fra le perle naturali o le perle coltivate. C’è da dire infatti che le perle in commercio si suddividono fra questi due tipi: quelle ottenute da ostriche che le hanno prodotte spontaneamente e in natura, e quelle indotte in ostriche da allevamento, con un sistema che possiamo paragonare a quello dei pollai.

    E’ possibile infatti coltivare le perle. Questo perché, mentre si allevano le ostriche, a un certo punto l’uomo può introdurre un corpo estraneo nel mollusco, che a quel punto si incorporerà nei tessuti di quest’ultimo. Le secrezioni dell’ostrica (madreperla, prismi calcarei, conchiolina) che si formano intorno a questo corpo estraneo vanno a costituire la perla. Ovviamente in natura questo processo è accidentale, e queste rende le perle “vere” molto più rare e preziose.

    Partiamo, quindi, dal presupposto che la maggior parte delle perle che trovate in commercio sono coltivate e vanno tenute ben distinte dalle perle false, cioè da quelle palline in plastica, vetro o porcellana e ricoperte con sostanze madreperlacee di origine animale o colorate con vernici opalescenti dall’effetto “perlato”. Le perle false sono usate molto in bigiotteria e il loro valore, inutile dirlo, è irrilevante.

    Cose da sapere sulle perle

    C’è ancora una cosa da aggiungere prima di elencare qualche piccolo trucchetto utile per se siamo davanti a delle perle vere o false. Sia che vogliate capire se queste ultime siano vere o false, sia che cerchiate di individuarne l’origine naturale o coltivata: la soluzione migliore è sempre rivolgersi a un professionista.

    Come per molte altre gemme preziose e gioielli, il mondo delle perle è fatto di sottili sfumature. Un occhio non esperto può facilmente travisare e il miglior consiglio che possiamo darvi è sicuramente quello di rivolgervi a qualcuno del mestiere. Per avere a che fare con le perle non basta infatti avere un buon occhio. Servono anche precise competenze e conoscenze, accompagnate da una buona dose di esperienza.

    Anche per questo motivo, come abbiamo espresso anche in buona parte dei nostri articoli, suggeriamo sempre di acquistare da professionisti che possano fornire un certificato di garanzia. A meno che non siate di fronte l’affare della vostra vita e dobbiate scegliere in fretta! Per il quale motivo vi torneranno molto utili i nostri consigli sotto. Avere un certificato di questo tipo vi tutela e esime da ulteriori complicazioni.

    Come riconoscere una perla vera

    perle gioielli

    Frugando online, troverete moltissimi modi per riconoscere le perle vere. Probabilmente alcuni li avrete già sentiti o visti da qualche parte. Personalmente, ne abbiamo scelti 5 che sembrano particolarmente affidabili e ricorrenti e che sicuramente avrete trovato già altrove. In questi casi non serve essere originali, anzi: più un metodo è sfruttato e rodato, più possibilmente è efficace

    1, Le imperfezioni delle perle

    Siamo abituati che le cose belle siano perfette, ma non è così. Proprio perché le perle che valgano di più sono quelle che nascono “accidentalmente”. E gli accidenti in natura difficilmente sono perfetti, allo stesso modo diffidate dalle perle perfette.

    E’ normale, quindi, che abbiano piccoli difetti o una forma irregolare, questo non vuol dire che non esistano perle vere sferiche ma sono davvero molto rare e costose! Le perle false, invece, non hanno imperfezioni, sono tutte perfette, uguali, esattamente sferiche e molto lisce. 

    E’ un discorso molto simile a quello fatto con i diamanti, che se volete trovate nella nostra guida ai diamanti.

    2, Riconoscere una perla con i denti

    Questo metodo è molto famoso, ma non fatevi trarre in inganno dalla frase. Non si tratta di “azzannare” una perla, come accade nei film western alle monete di cui si cerca di capire l’autenticità. Piuttosto, bisogna sfregarle delicatamente contro un dente. In questa maniera si può riconoscere le perle vere dalle false. Infatti, se si percepisce qualcosa di rugoso e granuloso è più probabile che la perla sia vera, mentre se scorre liscia sui denti potrebbe essere una perla di vetro o plastica, quindi falsa.

    Ricordatevi, però: i denti devono essere puliti per non macchiare le perle, usate gli incisivi, non premetele contro i denti e ovviamente, non masticatele!

    3, Fare attrito tra perle

    La perla vera è ricoperta al suo esterno di madreperla prodotta dai molluschi, che le dona brillantezza e lucidità. Gli strati esterni di madreperla determinano alcune piccole imperfezioni che impediscono alle perle di scorrere in maniera fluida. 

    Per riconoscere una perla vera potete sfregare tra loro due perle e se avvertite un piccolo attrito tra di loro vuol dire che è più probabile siano vere. Se non c’è alcun attrito e sono completamente lisce sono perle false, che di solito sono rifinite con una copertura liscia e si muovono l’una sull’altra senza problemi.

    Attenzione a strofinare senza troppa energia per evitare di rovinare la madreperla che potrebbe staccarsi dalla vostra perla (vera) sotto forma di polvere bianca. 

    4, l’esame del foro

    gioielli con perle

    Le perle vengono solitamente forate per realizzare gioielli e le perle vere non sono completamente piatte dove si fa il foro.

    Una perla vera ha uno strato esterno di madreperla ben definito, mentre quelle false non ce l’hanno o hanno solo un sottile rivestimento. Questo comporta che nelle perle false la verniciatura artificiale si usura attorno ai fori e si possono vedere il vetro o la plastica sottostanti la patina

    5, colori e peso delle perle

    Le perle vere possono avere colori diversi e in ogni caso le tonalità possono essere diverse sulla superficie della perla.

  • Come pulire un bracciale, diverse idee per diversi tipi

    Come pulire un bracciale, diverse idee per diversi tipi

    Li amiamo. Li adoriamo, li collezioniamo con grande cura. Ne abbiamo raccolti decine nel corso degli anni, affinando il nostro fiuto per i migliori affari, perfezionando i nostri gusti modello dopo modello. Tenuti tutti in un cassetto, in un caos entropico in cui però ritroviamo la nostra dimensione e il nostro ordine. Oppure tutti ben disposti e allineati in un raccoglitore. Comunque vada, sono i nostri bracciali e non ce ne separeremmo mai. Eppure se teniamo molto ai nostri bracciali abbiamo ben presto scoperto quanto è importante dedicare loro la giusta manutenzione. Allora andiamo a vedere quali sono i migliori metodi naturali e non su come pulire un bracciale.

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    Come pulire un bracciale in acciaio

    I bracciali in acciaio sono molto diffusi e, per nostra fortuna, anche molto facili da pulire. La più semplice delle strategie è passare un panno, ancora meglio se umido, sulla sulla sua superficie. Oltre a togliere accumuli di polvere se non lo usate da molto tempo, questo ridonerà anche un po’ di luminosità a quelli più usurati. Ricordate di avere particolare cura dei punti in cui il gioiello presenta perle o cristalli.


    Se tutto questo non dovesse bastare, procurati due bacinelle piene di acqua calda. Versa nella prima qualche goccia di sapone neutro per i piatti e poi usa un panno in microfibra inumidito con questa soluzione per strofinare il bracciare. Usa la seconda ciotola per risciacquare il gioiello, ripulendolo anche dal sapone. Se dovessi notare qualche residuo particolarmente difficile da togliere o inserito in qualche intercapedine del bracciale, potete sfruttare uno spazzolino con setole morbide. Oppure un cotton fioc (meglio di uno stuzzicadenti, che rischierebbe di graffiare il vostro bracciale).

    Ci sono anche alcuni utili suggerimenti che possono aiutarti a gestire meglio la manutenzione del bracciali: in primo luogo, cercate di evitare il contatto con creme, profumi, cosmetici vari. Poi, se sapete di non doverli indossare per lungo tempo, posateli a uno a uno in sacchetti di stoffa. Se invece vi accorgete che i bracciali presentano graffi è meglio rivolgersi a persone competenti, come un gioielliere o il personale del centro di assistenza dove li hai acquistati. La loro consulenza ti permetterà di risolvere la situazione senza peggiorare la situazione.

    Come pulire il bracciale Pandora

    Ovviamente questo tipo di bracciale deve essere pulito seguendo regole precise e accorgimenti specifici. Bisogna fare attenzione in questo senso a non rovinare il materiale. Bisogna anche dire che è bene seguire le istruzioni ufficiali che sono messe dentro alla confezione del bracciale, sia per la conservazione sia per la pulizia.

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    Ecco il metodo per pulirlo:

    -Prima di tutto è bene conoscere quali sono i prodotti da non utilizzare sul bracciale Pandora, perché potrebbero rovinare il materiale. Le raccomandazioni sono: evitare di immergere il bracciale nell’acqua salata, venire a contatto con zolfo, cloro, creme, spray per capelli e pelli con ph acido. Non bisogna inoltre usare prodotti specifici per l’argento, e non bisogna indossarlo quando si fa il bagno.

    -Per pulire il bracciale e anche alcuni charm (i gioielli che ne fanno parte, anche se alcuni sono di materiale diverso) si può utilizzare il bicarbonato di sodio, indicato per lucidare l’argento. Si prende una ciotola e la si riempi di acqua tiepida e si aggiunge un cucchiaino di bicarbonato. Si immergono tutte le componenti del bracciale nella soluzione e si lascia agire per circa dieci minuti.

    In alcuni casi, come gli charm realizzati con il vetro di Murano, si può utilizzare per pulirli una soluzione composta da sapone neutro e acqua, come consigliato anche dal produttore. Un occhio di riguardo si deve avere anche per gli charm fatti in pietra, diversa dall’argento. Anche in questo caso si opta per il sapone neutro e acqua.

    Come pulire bracciali in argento

    Il dentifricio

    Ebbene sì, avete letto bene. Avete presente il dentifricio, quello che usate dopo ogni pasto per i vostri denti? Avreste mai giurato che poteva essere d’aiuto anche per come pulire un bracciale? Sarà un vostro insostituibile alleato nella lotta all’ossidazione. In particolare, se per caso qualche bracciale cominciasse a mostrare segni di ossidazione, ecco cosa fare.

    Basterà spremere un po’ di dentifricio sul nostro gioiello e poi strofinare con mano leggera con uno spazzolino con setole morbide o con un panno. L’ossidazione dovrebbe andare in via in poco tempo e vedrete il vostro oggetto risplendere come nuovo.

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    Il limone, l’aceto e la birra

    Sono fra i metodi più conosciuti, più usati e ci sarà anche un motivo. Per quanto riguarda il limone, è possibile versare il suo succo sul bracciale in argento (potete anche diluirlo leggermente nell’acqua, ma in genere non è necessario) e poi strofinare con un panno di cotone. Una valida alternativa è quella di sfruttare uno spazzolino imbevuto nel succo per raggiungere gli interstizi più complessi. Ricordate di sciacquare il tutto con dell’acqua corrente!

    L’aceto è un metodo un attimo più “da pigri”: basterà immergere il bracciale da pulire in una ciotola di acqua calda in cui avete versato due cucchiaini di aceto bianco e lasciare che questi ultimi agiscano nella mezz’ora successiva. Basterà completare l’opera pulendo le zone che ne hanno necessità col solito panno imbevuto o con lo spazzolino per terminare in scioltezza il lavoro.

    Vi sentite molto, molto pigri? Bene, allora lasciate il bracciale un’intera notte in una ciotola piena di birra e andate a dormire. Ripescatelo l’indomani e date una bella sciacquata per osservare il risultato finale! Ci hanno detto che questo metodo funziona anche con la coca-cola (di cui conosciamo tutti molto bene gli usi domestici), ma noi non lo abbiamo testato. Eventualmente, fateci sapere se ha funzionato e come!

    Il bicarbonato di sodio per pulire l’argenteria

    Il bicarbonato di sodio è sicuramente un metodo assai sfruttato per pulire il bracciale. Prendete una pentola, ricopritela di carta d’alluminio, versateci dell’acqua, portatela ad ebollizione e aggiungete un cucchiaio di bicarbonato. Dopodiché, inserite nel pentolino l’oggetto d’argento che dovete pulire: in pochi secondi ritroverà tutta la sua antica lucentezza (state attenti però, e magari, prima di utilizzare un oggetto a cui tenete davvero, fate una prova con uno di poco conto). Alla fine sciacquate per bene sotto l’acqua fredda. Per conservare questo splendore più a lungo, passateci sopra un panno imbevuto di poco olio d’oliva extravergine: sull’oggetto si formerà una patina protettiva assolutamente non untuosa.

    Vi è capitato invece di avere un bracciale che adorate ma che non riuscite a sfruttare perché vi provoca allergia? Ecco i nostri suggerimenti in materia di allergia ai gioielli!

  • Allergia ai gioielli: soluzioni per gestirla

    Allergia ai gioielli: soluzioni per gestirla

    Lasciateci passare il gioco di parole: i nostri orecchini, bracciali, anelli ecc. sono una delle gioie della nostra vita. Eppure non tutti possono indossarli a cuor leggero, ma scoprono ben presto delle fastidiosissime conseguenze. Stiamo parlando in particolare dei soggetti allergici: per quest’ultimi, indossare un gioiello può diventare una vera tortura. L’allergia ai gioielli, tuttavia, non è un problema che possiamo semplicemente “risolvere”; ci sono tuttavia alcuni accorgimenti che possono migliorare la situazione!

    Allergia ai metalli

    Allergia ai gioielli: cosa sappiamo?

    E’ sempre difficile avere a che fare con l’allergia. Prima bisogna capire che si tratta proprio di essa e poi sottoporsi a una serie di test che forniscono delle indicazioni. Anche qui però, la certezza non è mai totale: spesso rimane il dubbio o comunque l’incertezza. Semplificando, potremmo infatti dire che l’allergia è una controffensiva del nostro sistema immunitario verso degli agenti esterni che vengono considerati dannosi. Questa “controffensiva” porta per esempio a riconoscere alcuni cibi o, come in questo caso, alcuni metalli come nocivi e pertanto il nostro corpo reagisce.

    Nel caso dei metalli, la reazione allergica più comune è la dermatite di contatto, che di solito inizia entro le 12 o le 48 ora dal contatto e può avere durata variabile (anche sino a quattro settimane). La parte interessata può essere quella che entra a contatto col metallo ma anche un’altra. Anche per questo è particolarmente difficile riconoscere l’allergia.

    Le manifestazioni più comuni sono: (fonte Informazioni mediche)

    • Rash cutaneo
    • Prurito
    • Arrossamenti o cambiamenti di colore della pelle
    • Chiazze di pelle secca che sembrano ustioni
    • Vesciche e liquido drenante nei casi più gravi
    • La sudorazione nel punto di contatto con il nichel può peggiorare i sintomi.

    Il nichel: l’indiziato numero 1 delle allergie

    Questa parola è un incubo per molte persone che soffrono di allergie. E non solo in quel campo che coinvolge i metalli in senso stretto, dato che è contenuto in anche moltissimi beni alimentari! In questi casi l’indiziato numero 1 è sempre il nichel. Si tratta di un metallo fortemente utilizzato nel campo dell’oreficeria per le sue doti di duttilità e durevolezza, che risultano molto utili – se si combinano i metalli – per lavorarne di più teneri come oro e argento.

    Giacché l’allergia al nichel è molto diffusa, si è subito portati a pensare a quella. Ma in realtà sono diversi i metalli a cui si può risultare allergici, per esempio il cromo, il cobalto o il palladio. Oppure, si è indotti a pensare di non essere allergici al nichel perché magari si sono evitati i gioielli che lo contengono; tuttavia, molti materiali (come per esempio l’acciaio chirurgico) risultano alla fine essere non privi di nichel.

    Cosa fare dunque in questi casi? Rassegnarsi a posare tutti i nostri bracciali, anelli, orecchini e collane nelle scatole? Una volta riscontrata l’allergia, infatti, è molto complesso riuscire a svincolarsene. Per quanto riguarda il profilo alimentare, che ovviamente è diverso e volendo più importante, spesso se ne assumono piccole quantità per insegnare al corpo a tollerarlo. L’alternativa è rinunciare a tantissimi cibi, a seconda di quanto si è allergici: cioccolato e frutta secca di diversi tipi sono sicuramente i primi, dato il loro alto contenuto. Ma anche pomodori, patate e molti altri cibi meno sospetti. Ma se si tratta di oreficeria, come possiamo gestire il problema?

    allergia dermatite

    Allergia ai gioielli: soluzioni per gestirla

    I primi metodi che ci vengono in mente sono anche i più semplici. Oltre all’ovvia rinuncia, che però in questo caso è per noi una non-soluzione, ci sono altre possibili vie.

    Una particolarmente efficace passa dall’uso di “separatori” fra i metallo e la nostra pelle. Se è qualcosa che stiamo indossando, come cerniere, bottoni o fibbie (o anche collane), possiamo semplicemente interporre uno strato di tessuto, dei nostri vestiti, fra il metallo e l’epidermide.

    In questo senso funzionano molto bene, per quanto riguarda gli orecchini, dei gommini in silicone.

    Un’altra validissima opzione è usare dei prodotti che agiscano quali “inibitori”: per esempio, degli smalti che però funzionano da isolanti per la pelle.

    Se vogliamo tuttavia evitare alla nostra pelle il contatto con smalti o silicone (che, alla lunga, possono diventare a loro volta irritanti), allora possiamo valutare di adoperare dei gioielli che non contengano metallo. Ne esistono di diversi tipi, validi per tutti i gusti!

    Una validissima abitudine rimane quella di pulire spesso i propri gioielli, praticamente ogni qual volta li togliamo o scegliamo d’indossarli. Questa pratica non solo aiuta i soggetti allergici, ma anche chi non lo è. Se a questa sana abitudine aggiungiamo quella di far prendere aria alla pelle possiamo quantomeno fare qualcosa.

    Non esistono colpi di bacchetta magica in grado di risolvere problemi come le allergie, ma sicuramente possiamo prendere degli accorgimenti che ci permetteranno di migliorare molto le soluzioni! Specie se sono soluzioni poco invasive e quanto più naturali è possibile. A proposito di soluzioni naturali, hai letto dei consigli naturali per pulire l’argenteria?