Autore: Livio Arcidiacono

  • Curiosità sui gioielli, dal passato e dal presente

    Curiosità sui gioielli, dal passato e dal presente

    I gioielli affascinano da moltissimo tempo l’uomo. Come gran parte dei musei del mondo dimostrano, una delle più antiche “vanità” dell’uomo è legata proprio al mondo dei gioielli. Il bisogno di esprimere la propria identità tramite i propri monili è dunque antico come l’uomo. Ma non solo: i gioielli servivano anche per rispondere a determinati canoni della società, o come mezzo ritualistico. Per questo motivo, spesso, venivano tumulati anche insieme ai propri possessori. Questa è solo una delle molte cose che abbiamo imparato a scoprire riguardo il mondo dei gioielli. Per questo motivo, abbiamo scelto di raccogliere qui alcune curiosità sui gioielli.

    Curiosità sui gioielli: gioielli antichissimi

    Abbiamo detto dunque che il bisogno dell’uomo di possedere gioielli è molto antico. Ma, per la precisione, “quanto antico”? Ecco, per rendere l’idea, basta sapere che abbiamo ritrovato in Russia dei bracciali ricavati intagliando delle zanne di mammut. Questo perché la produzione di gioielli ornamentali è antica quanto l’umanità. In questo caso, quando si parla di gioielli, si fa riferimento a una questione che è prima di tutto “mentale”: i primissimi oggetti erano fatti principalmente di materiali usati anche per creare utensili o comunque di origine naturale. C’era dunque ben poco di “prezioso” in essi.

    Il gioiello più antico mai ritrovato risale a circa 100000 anni fa e si tratta semplicemente di un paio di perle ricavate da delle conchiglie.

    Andiamo invece in Oriente per scoprire che nell’antica Cina l’argento era il metallo più prezioso, preferito persino rispetto all’oro. I cinesi realizzavano dei sontuosi gioielli adornando l’argento di piume blu di martin pescatore e altre gemme dello stesso colore. Inoltre avevano una particolare ossessione per la giada, da loro considerata ricca di bellezza, forza e resistenza. Moltissime leggende parlano infatti di serpenti o draghi di giada, proprio per le proprietà riconosciute a questa pietra.

    giada artigianato cinese

    Curiosità sui gioielli: i gioielli più preziosi (e costosi)

    Indubbiamente il fascino eterno di alcuni monili è legato al loro valore. Certo, sono molte le cose che concorrono a stabilire “il prezzo” di un gioiello. Innanzitutto, c’è il valore intrinseco della pietra o delle pietre, per non parlare di quello dei materiali utilizzati – per esempio, i metalli. Ma c’è anche la ricercatezza del design, la sua progettazione; o, nei tempi passati, la capacità dell’orafo o dell’artigiano.

    Alcune sono però semplicemente preziosi da record! Pensate per esempio alla perla più grande del mondo. Questa è stata riconosciuta nel 2016, quando un pescatore dell’isola di Palawan nelle Filippine ha mostrato all’ufficio del turismo di Puerto Princesa quello che da circa 10 anni lui considerava niente più che un portafortuna. La perla pesa ben 34kg e potrebbe avere un valore potenziale superiore ai 100 milioni di dollari. Adesso, la perla filippina detiene il record di perla naturale più grande del mondo: ha infatti battuto – aggiungeremmo, stracciato – nettamente la cosiddetta perla di Lao Tzu, ritrovata nello stesso luogo negli anni Trenta e dal peso di 6,4kg.

    Invece, il diamante più grande del mondo è stato trovato nel 1905 e pesava ben 621 grammi, l’equivalente di 3106 carati. Questo diamante, denominato “Cullinan”, è stato tagliato e diviso in più parti, una di queste fa parte dei gioielli della corona britannica.

    Curiosità sui gioielli: preziosi da pellicola

    Ma non è solo dal passato che arrivano veri e propri tesori: per il film “Moulin Rouge” del 2001 il designer australiano Stefano Canturi ha realizzato una collana del valore di un milione di dollari. La collana è composta di platino e 1308 diamanti per un totale di 134 carati. Stiamo parlando del gioiello più costoso mai prodotto per un film!

    Parigi moulin rouge

    E, sempre rimanendo in ambito di film, sapevate che l’attrice Marlene Dietrich era una appassionata collezionista di gioielli di alta gamma? La sua collezione era talmente ampia e variegata che, in qualsiasi film recitasse, Marlene, preferiva indossare in scena i suoi gioielli e non quelli forniteli.

    Tradizioni curiose e trovate geniali di marketing

    I gioielli accompagnano l’uomo dell’epoca dei mammut, ma nel corso del tempo le usanze riguardo essi sono cambiate. Difficilmente oggi riusciremmo ad apprezzare la moda vittoriana, che prevedeva l’utilizzo di insetti vivi e arricchiti di pietre preziose. Gli inglesi li legavano poi con piccole catenelle d’oro ai vestiti. Un’usanza, questa, che ha radici antichissime: pensate che la combinazione di insetti e gioielli era già in voga presso gli antichi egizi.

     Fu Massimiliano d’Austria nel 1477 a creare la tradizione dell’anello di fidanzamento, visto che donò come pegno d’amore a Maria di Borgogna un anello come promessa di matrimonio. L’anello di fidanzamento più costoso mai regalato fu invece quello che l’imprenditore australiano James Packer regalò alla cantante americana Mariah Carey. Packer sborsò circa 10 milioni di dollari, senza però mai sposare Mariah: il fato certe volte è curioso!

    fedi nuziali oro

    Le fedi nuziali da uomo furono invece una trovata di marketing di alcuni importanti nomi della gioielleria del ventesimo secolo con l’obbiettivo di raddoppiare le vendite di questo particolare articolo.

  • Come abbinare i gioielli ai vestiti, i nostri consigli

    Come abbinare i gioielli ai vestiti, i nostri consigli

    Scegliere come abbinare i gioielli è un passaggio decisivo nel perfezionamento del nostro outfit. Un errore spesso frequente è infatti pensare ai gioielli “solo” alla fine, quando abbiamo già scelto i nostri vestiti. Allora si finisce per adattare qualcosa, sperando che la situazione non sia troppo critica; è così che talvolta nascono dei look infelici. Questo perché spesso si sottovalutano i gioielli, che invece sono una componente fondamentale di ogni outfit.

    Un paio di orecchini eccessivi può “pestarsi i piedi” con la vostra acconciatura, ma potreste scegliere anche la collana sbagliata per la vostra scollatura. Inoltre, c’è da considerare quale accessorio può essere indicato per un’occasione formale. Come vedete, sono molte le variabili da tenere in considerazione, alcune delle quali spesso vengono ignorate. Al contrario la scelta dei gioielli è fondamentale: un giusto accessorio, sufficientemente vistoso e prezioso, può trasformare un vestito completamente casual in qualcosa di diverso. Al contrario, una stoffa particolarmente ricercata può essere accostata a dei monili più semplici più ottenere un effetto di eleganza.

    In questo caso, possiamo parlare di equilibrio, non solo in rapporto ai vestiti ma anche agli altri gioielli. Se indossiamo una collana molto importante, di grandi dimensioni o con dettagli vistosi, gli orecchini dovranno essere piccoli e minimali, se non assenti. Se invece indossate un orecchino importante il consiglio è quello di abbinare una collana dalle linee semplici e delicate.

    Come abbinare i gioielli e scegliere quelli giusti

    abbinare gioielli vestiti look 1

    Se i gioielli devono essere scelti tenendo in considerazione i vestiti con i quali andranno accoppiati, è anche vero che è possibile avere dei criteri base che valgano anche riguardo i gioielli stessi.

    La prima regola aurea, tanto per rimanere in tema, è che i metalli che indossate devono essere sempre abbinati fra essi. Se avete scelto una collana con l’oro, essa vuole oro anche sui bracciali. Questo primo suggerimento vale anche per gli uomini, per esempio nel caso dei matrimoni. Se avete scelto dei gemelli in oro rosso, anche il fermacravatta o il punto luce devono essere tali – e non, per esempio, argento.

    Ogni metallo ha un suo dress code, inoltre.

    L’oro si abbina bene a vestiti di color marrone, rosso acceso, nero, bordeaux. Ottimo accostamento anche con tutta la palette di colori pastello, quali per esempio verde, rosa o azzurro. L’oro è anche una buona scelta per coloro che hanno i capelli biondi o desiderino valorizzare la loro abbronzatura. Di norma, è anche il metallo considerato più formale e quello più indicato per le grandi occasioni.

    I gioielli color argento o acciaio, invece, si prestano più facilmente ad accompagnare look casual e sportivi. Tuttavia, possono essere sfruttati anche per sdrammatizzare e rendere intrigante un outfit più sensuale. Perfetti se abbinati a vestiti dai colori vivaci e accesi come il turchese, il verde smeraldo e il giallo. Non sbagliate mai, però, se li indossate con un elegante abito nero; d’altronde, si dice che il nero stia bene su tutto!

    Less is more

    gioielli orologi bracciali

    I gioielli colorati sono una sorta di jolly: possono darvi una mano per come abbinare i gioielli a vestiti e look a tinta unica. Sono una scelta che permette di vivacizzare tantissimo e, grazie a loro, anche i toni neutri riceveranno un tocco di colore.

    Un’altra piccola dritta è un grande vecchio adagio degli accessori. Se scegliete un paio di orecchini vistosi o una collana importante, è bene che l’altro ceda il passo. Questo vuol dire che se magari avete optato per una collana molto vistosa o colorata, allora meglio scegliere orecchini di piccole dimensioni, magari discreti. Al contrario, se gli orecchini chiamano molta attenzione su se stessi – per esempio, dei modelli a pendente – meglio preferire girocolli delicati e sottili, oppure non indossare nessuna collana.

    L’ultima frase chiave è less is more. Se siete in dubbio, sempre meglio non caricare il vostro vestito. Un solo gioiello, scelto con cura, può rendere meglio di un’intera parure. Specialmente se avete scelto abiti ricchi di fantasie o con colori accesi, è sempre bene non eccedere.

    Come abbinare i gioielli e i vestiti

    come abbinare le collane

    La prima cosa da valutare per quanto riguarda i vestiti è la scollatura. Se avete optato per uno scollo rotondo, allora è preferibile ricorrere a collane corte come collier e girocolli. Qualora invece fosse molto ampio, allora potreste osare collane a pendenti, a più fili o con ciondoli di varie dimensioni.

    Con una camicia con colletto, vi basterà indossare una collana sottile, magari a girocollo, che si lasci intravedere lasciando aperto il primo bottone. Al contrario, le collane lunghe con uno o più giri sono particolarmente indicate per gli scolli alti, come i maglioni e i dolcevita.

    Con l’elegante e sensuale scollatura a V potete optare per collane più sottili e delicate per gli scolli meno ampi, mentre per quelli più profondi potete scegliere i modelli che ne seguono e ne valorizzano la profondità.

    Ultima raccomandazione per quanto riguarda le collane. Specialmente se le indossate tutti i giorni, prestate attenzione! Il tessuto con cui le accostate è importante. Possono impigliarsi con la lana, a esempio, e rovinare il vostro maglioncino preferito.

    Per quanto riguarda gli anelli, invece, vale in parte il principio dell’equilibrio. Se avete scelto un vestito impegnativo, magari con una stoffa lavorata o dei colori intensi, è preferibile avere pochi anelli, più discreti. Anelli più impegnativi, come design e non certo come valore, possono essere sfoggiati con maggiore serenità su outfit casual o sportivi.

    Speriamo che questi piccoli suggerimenti possano esservi d’aiuto! Se invece volete scoprire ancora qualcosa sul mondo dei gioielli, potete consultare le nostre guide riguardanti i diamanti o le perle.

  • Perla: come distinguere le perle vere dalle perle false

    Perla: come distinguere le perle vere dalle perle false

    Nessuno potrebbe mai discutere la bellezza, pur nella semplicità, di una collana di perle. Parliamo di uno degli accessori più classici del mondo, e al contempo più “glamour”, talmente iconici da essere entrati a far parte dell’immaginario comune. Se il primo pensiero che vi viene in mente è la collana di perla onnipresente nell’outfit di Marge Simpson, siete fuori strada. Stiamo parlando di uno fra i gioielli più amati da ogni donna e – talvolta – fra i più costosi.

    Perché diciamo talvolta? Perché dietro le perle si nascondo moltissime insidie. Il vostro fiuto vi ha abituato a diffidare dagli affari eccessivamente convenienti, ma come fare se incappiamo in un prodotto contraffatto? Le perle falsa sono altrettanto famose delle perle vere, ma non altrettanto preziose.

    Perla naturala o perla coltivata?

    perle vere o finte

    C’è una premessa doverose da fare: questa distinzione non riguarda quella fra le perle naturali o le perle coltivate. C’è da dire infatti che le perle in commercio si suddividono fra questi due tipi: quelle ottenute da ostriche che le hanno prodotte spontaneamente e in natura, e quelle indotte in ostriche da allevamento, con un sistema che possiamo paragonare a quello dei pollai.

    E’ possibile infatti coltivare le perle. Questo perché, mentre si allevano le ostriche, a un certo punto l’uomo può introdurre un corpo estraneo nel mollusco, che a quel punto si incorporerà nei tessuti di quest’ultimo. Le secrezioni dell’ostrica (madreperla, prismi calcarei, conchiolina) che si formano intorno a questo corpo estraneo vanno a costituire la perla. Ovviamente in natura questo processo è accidentale, e queste rende le perle “vere” molto più rare e preziose.

    Partiamo, quindi, dal presupposto che la maggior parte delle perle che trovate in commercio sono coltivate e vanno tenute ben distinte dalle perle false, cioè da quelle palline in plastica, vetro o porcellana e ricoperte con sostanze madreperlacee di origine animale o colorate con vernici opalescenti dall’effetto “perlato”. Le perle false sono usate molto in bigiotteria e il loro valore, inutile dirlo, è irrilevante.

    Cose da sapere sulle perle

    C’è ancora una cosa da aggiungere prima di elencare qualche piccolo trucchetto utile per se siamo davanti a delle perle vere o false. Sia che vogliate capire se queste ultime siano vere o false, sia che cerchiate di individuarne l’origine naturale o coltivata: la soluzione migliore è sempre rivolgersi a un professionista.

    Come per molte altre gemme preziose e gioielli, il mondo delle perle è fatto di sottili sfumature. Un occhio non esperto può facilmente travisare e il miglior consiglio che possiamo darvi è sicuramente quello di rivolgervi a qualcuno del mestiere. Per avere a che fare con le perle non basta infatti avere un buon occhio. Servono anche precise competenze e conoscenze, accompagnate da una buona dose di esperienza.

    Anche per questo motivo, come abbiamo espresso anche in buona parte dei nostri articoli, suggeriamo sempre di acquistare da professionisti che possano fornire un certificato di garanzia. A meno che non siate di fronte l’affare della vostra vita e dobbiate scegliere in fretta! Per il quale motivo vi torneranno molto utili i nostri consigli sotto. Avere un certificato di questo tipo vi tutela e esime da ulteriori complicazioni.

    Come riconoscere una perla vera

    perle gioielli

    Frugando online, troverete moltissimi modi per riconoscere le perle vere. Probabilmente alcuni li avrete già sentiti o visti da qualche parte. Personalmente, ne abbiamo scelti 5 che sembrano particolarmente affidabili e ricorrenti e che sicuramente avrete trovato già altrove. In questi casi non serve essere originali, anzi: più un metodo è sfruttato e rodato, più possibilmente è efficace

    1, Le imperfezioni delle perle

    Siamo abituati che le cose belle siano perfette, ma non è così. Proprio perché le perle che valgano di più sono quelle che nascono “accidentalmente”. E gli accidenti in natura difficilmente sono perfetti, allo stesso modo diffidate dalle perle perfette.

    E’ normale, quindi, che abbiano piccoli difetti o una forma irregolare, questo non vuol dire che non esistano perle vere sferiche ma sono davvero molto rare e costose! Le perle false, invece, non hanno imperfezioni, sono tutte perfette, uguali, esattamente sferiche e molto lisce. 

    E’ un discorso molto simile a quello fatto con i diamanti, che se volete trovate nella nostra guida ai diamanti.

    2, Riconoscere una perla con i denti

    Questo metodo è molto famoso, ma non fatevi trarre in inganno dalla frase. Non si tratta di “azzannare” una perla, come accade nei film western alle monete di cui si cerca di capire l’autenticità. Piuttosto, bisogna sfregarle delicatamente contro un dente. In questa maniera si può riconoscere le perle vere dalle false. Infatti, se si percepisce qualcosa di rugoso e granuloso è più probabile che la perla sia vera, mentre se scorre liscia sui denti potrebbe essere una perla di vetro o plastica, quindi falsa.

    Ricordatevi, però: i denti devono essere puliti per non macchiare le perle, usate gli incisivi, non premetele contro i denti e ovviamente, non masticatele!

    3, Fare attrito tra perle

    La perla vera è ricoperta al suo esterno di madreperla prodotta dai molluschi, che le dona brillantezza e lucidità. Gli strati esterni di madreperla determinano alcune piccole imperfezioni che impediscono alle perle di scorrere in maniera fluida. 

    Per riconoscere una perla vera potete sfregare tra loro due perle e se avvertite un piccolo attrito tra di loro vuol dire che è più probabile siano vere. Se non c’è alcun attrito e sono completamente lisce sono perle false, che di solito sono rifinite con una copertura liscia e si muovono l’una sull’altra senza problemi.

    Attenzione a strofinare senza troppa energia per evitare di rovinare la madreperla che potrebbe staccarsi dalla vostra perla (vera) sotto forma di polvere bianca. 

    4, l’esame del foro

    gioielli con perle

    Le perle vengono solitamente forate per realizzare gioielli e le perle vere non sono completamente piatte dove si fa il foro.

    Una perla vera ha uno strato esterno di madreperla ben definito, mentre quelle false non ce l’hanno o hanno solo un sottile rivestimento. Questo comporta che nelle perle false la verniciatura artificiale si usura attorno ai fori e si possono vedere il vetro o la plastica sottostanti la patina

    5, colori e peso delle perle

    Le perle vere possono avere colori diversi e in ogni caso le tonalità possono essere diverse sulla superficie della perla.

  • Pietre preziose: significato e simbologia

    Pietre preziose: significato e simbologia

    Da sempre le pietre preziose esercitano un fascino sconfinato sull’uomo. E questo non solo in virtù del loro valore economico o della loro bellezza, spesso adoperata in monili artigianali di raro pregio. La storia è infatti ricca di spunti e di studi riguardanti il significato e la simbologia delle pietre, tanto che nel tempo si è giunti a parlare persino del potere benefico e taumaturgico delle pietre preziose. Se avete mai sentito parlare della cristalloterapia, sapete di cosa stiamo parlando. Questo anche perché alle pietre preziose vengono riconosciute alcune proprietà e peculiarità.

    Oggi però noi andiamo a scoprirne il significato e la simbologia, perlomeno delle più famose e conosciute.

    Diamante, significato e simbologia

    pietre preziose diamanti

    Se Platone, fin dall’antichità, evocava l’immagine di un asse del mondo formato da una moltitudine di diamanti un motivo dovrà pur esserci. La pietra più desiderata al mondo è simbolo di purezza e unione e rappresenta l’amore eterno. Infatti, è chiamata anche pietra della riconciliazione: secondo la leggenda, indossarla darebbe forza e consoliderebbe un impegno. Se volete scoprire di più sui diamanti gli abbiamo dedicato un articolo in cui potrete trovare maggiori informazioni.

    Smeraldo, significato e simbologia

    Preziosissimo, lo smeraldo rappresenta forza, vitalità cosmica, armonia. Il mito lo vuole legato a Venere, dea dell’amore, e si dice che la prima miniera di smeraldi sia stata scoperta nell’antico Egitto: Cleopatra riteneva che fosse l’unica pietra a essere degna della sua bellezza. E se Nerone osservava i gladiatori attraverso uno smeraldo, nei tempi lontani si credeva che fosse uno strumento utile a predire il futuro. Rinforzerebbe i nervi e placherebbe le irritazioni: ma lo smeraldo porta sfortuna? Secondo la leggenda, solo se a indossarlo è una persona ipocrita: questa pietra non lo tollererebbe

    Rubino, significato e simbologia

    Pietre preziose rubino

    Simbolo di potere e coraggio, ma anche di amore passionale, pare che i primi rubini siano stati scoperti in India: pochissimi indiani avevano il coraggio di venderlo, in quanto considerato una pietra sacra. Usatissimo dalla nobiltà, il coraggioso ma crudele Cesare Borgia ne portava uno al dito, detto, appunto, il fuoco dei Borgia. Infatti, in antichità si credeva che il rubino avesse poteri sovrannaturali e che indossarlo garantisse la vittoria, l’amore e la felicità. 

    Pietre preziose: zaffiro, significato e simbologia

    Simbolo di castità, felicità e pace, lo zaffiro è considerato la pietra più spirituale di tutte. Il suo significato, infatti, è la beatitudine celeste, tanto che secondo la Bibbia il trono celestre sarebbe proprio questa pietra. E, non a casa, gli antichi persiani erano convinti che il blu del cielo non fosse altro che uno zaffiro gigante su cui la terra poggiava. Pietra della saggezza, della potenza e della lealtà, nel Medioevo veniva chiamato pietra del Vescovo proprio per la sua presunta capacità di elevare lo spirito umano.

    zaffiro

    Ametista, significato e simbologia

    L’ametista è da molti considerata come una pietra mistica, simbolo di gioia, intelligenza e coraggio. In greco, ametista significa “non ubriacarti”: in antichità, infatti, si credeva che il suo colore fosse dovuto alla sua capacità di assorbire il vino. Indossarla, secondo il mito, terrebbe alla larga gli spiriti maligni.

    Pietre preziose: Turchese, significato e simbologia

    Pietra sacra in Tibet, diffusissimo in Oriente, amato dai faraoni egiziani così come dagli indiani d’America: il turchese, simbolo di amore sereno e unità familiare, in astrologia è legato a Giove. Particolare il legame degli egizi con questa pietra: se la dea egizia Hathor era chiamata regina del turchese, lo scarabeo, simbolo del dio Ra, viene scolpito ancora oggi nel turchese.

  • Come apparecchiare la tavola secondo il bon ton

    Come apparecchiare la tavola secondo il bon ton

    Oggi ci dedichiamo a un argomento di grande attualità, ovvero come apparecchiare la tavola. Tema che è tornato in gran voga con il recente successo di numerose trasmissioni Tv quali Cortesie per gli ospiti. Proprio ai consigli di uno dei suoi giudici esperti di bon ton, Csaba della Zorza, è ispirato questo articolo che vi svelerà tutti i segreti per allestire una tavola impeccabile con il vostro set di posate!

    Una considerazione preliminare…

    Ovviamente ognuno di noi ha il suo modo di vivere la tavola. Spesso osare vuol dire esprimere la propria creatività, modellare lo spazio della nostra casa a immagine e somiglianza – e troviamo non ci sia nulla di più bello. Imprimere la propria personalità alla propria tavola è anch’essa una forma di espressione artistica. Tuttavia, si può sempre optare per una tavola che sia assolutamente impeccabile secondo il bon ton: magari l’occasione è particolarmente formale. Oppure vogliamo semplicemente avere “tutto perfettamente in ordine”, per una volta. Non importa quale sia la vostra motivazione, questo articolo vi aiuterà a realizzare una tavola “a prova di giudice”. Questo articolo contiene quindi una guida precisa, che però potete sentirvi liberi “d’infrangere” ogni qual volta vogliate maggiore libertà!

    Tavola apparecchiata senza tovaglia
    Una tavola senza tovaglia non è canonica, ma sicuramente può essere d’effetto.

    Come apparecchiare la tavola: primo passo, una tavola pulita

    La prima indicazione che abbiamo trovato riguarda la “pulizia” della tavola. Ovviamente con questo termine si fa riferimento a una questione di igiene, ma anche di ordine ed eleganza. Una tavola pulita prevede dunque una tovaglia sgombra da macchie o aloni banalmente, ma anche ben stirata. In tal senso, soprattutto se l’occasione è piuttosto formale, in genere non sono previste pieghe – mentre se l’occasione è meno formale ci sarà una piega unica. Ovviamente, anche il servizio dev’essere pulito e impeccabile (e se avete dubbi su come pulire le vettovaglie potete dare un occhio al nostro articolo).

    Se è possibile, è sempre bene avere una tovaglia in stoffa, magari con dei tovaglioli abbinati – che non significa che devono essere necessariamente della stesso tessuto, ma che devono richiamare appunto la tovaglia. Se invece l’occasione è meno formale, si può optare per dei tovaglioli di carta, magari un po’ più spessi e di fattura curata. In ogni caso, quando sarà il suo turno, piegate semplicemente il tovagliolo a rettangolo o a triangolo e disponetelo a sinistra o al massimo sopra il piatto.

    Altro suggerimento per la tovaglia è quello di prevedere un sotto-tovaglia che possa proteggere il tavolo, da stirare bene e appuntare prima di stendervi sopra la tovaglia.

    Pulizia vuol dire anche geometria

    Affidandoci sempre ai consigli di Csaba, il secondo punto riguarda la “geometria della tavola”. No, non vogliamo intendere che dovete rispolverare le vostre nozioni scolastiche. Però una tavola pulita, come dicevamo, è anche una tavola ordinata. I posti devono essere equidistanti gli uni dagli altri, così come non devono esserci ingombri eccessivi fra i commensali. Questo impedirebbe una corretta conversazione a tavola; quando pensate ai centrotavola, ma anche alle bottiglie magari, considerate che potrebbero essere scomode. Anche questi ultimi poi devono considerare la generale geometria dal tavolo, per dare un’idea di simmetria. Assicuratevi anche che le sedie siano tutte dinnanzi ai coperti, anch’esse equidistanti.

    Tavola apparecchiata originale
    Una tavola originale, ma dove i posti sono comunque equidistanti.


    Come apparecchiare la tavola: le stoviglie

    Una volta stesa la tovaglia e sistemate eventuale candele o centrotavola, è giunto il momento di apparecchiare. Anche qui è bene seguire un ordine, che prevede in primo luogo i sottopiatti o, eventualmente non usassi questi ultimi, i piatti piani. Ricordati che questi devono sempre essere presenti quando il commensale si siede, anche se opti per un servizio alla russa, ovvero portando le portate già nei piatti dalla cucina al tavolo.

    Il passo successivo – e critico, in genere – sono le posate. A sinistra del piatto posiziona le forchette, o il cucchiaio e la forchetta nel caso di una zuppa o di un brodo. In questo caso il cucchiaio va a sinistra della forchetta: questo perché le posate vanno disposte tenendo conto che le più esterne saranno usate per prime e poi, man mano che la cena procede, si prendono quelle più vicine al piatto. Dunque, la prima verso l’esterno (accanto al tovagliolo) sarà quella per il primo piatto, la seconda verso l’interno sarà quella che si utilizzerà per il secondo di carne, pesce o verdura.
    A destra del piatto va il coltello, con la lama rivolta verso il piatto.

    Tavola apparecchiata bianca
    Un esempio di come NON disporre le posate


    Più a destra del coltello va l’eventuale cucchiaio. Sopra le forchette va l’eventuale piattino del pane e sopra il coltello e il cucchiaio vanno invece i bicchieri. Per quanto riguarda le posate da dessert, in passato si potevano trovare orizzontalmente fra bicchieri e piatti; oggi però si preferisce spesso portarle insieme al dolce, ma dipende anche dal vostro gusto.

  • Gioielli sposo: quali scegliere per le nozze?

    Gioielli sposo: quali scegliere per le nozze?

    Oseremmo dire in questi casi “anche lo sposo vuole la sua parte”. Già, perché in genere, quando si tratta di matrimonio, l’attenzione è sempre tutta concentrata sulla sposa. Così, quando si pensa al giorno delle nozze, si pensa subito agli accessori della sposa. Invece oggi parleremo degli accessori dello sposo, anzi dei gioielli dello sposo.

    Partiamo da un presupposto: è chiaro che in tal senso esistono tre regole d’oro. Ecco quali sono:

    La prima regola d’oro: coerenza

    Ci sono gioielli veramente bellissimi e magari vi piacerebbe veramente indossare quello specifico anello, o magari quel fermacravatte. Forse è stata la foggia a conquistarti, o magari è legato a un significato. Prima però di decidere che lo indosserai il giorno delle tue nozze, prenditi un attimo per considerare l’insieme. Una delle cose che ci è capitato di vedere più spesso è un accessorio che stona con il resto dell’outfit. Se hai optato per uno stile vintage, forse è il caso che anche i gemelli siano in linea con il resto, non trovi?

    La seconda regola d’oro: contesto

    Sicuramente esistono tantissimi meravigliosi accessori e a molti di essi siete affezionatissimi, per non dire legati. Attenzione però: il matrimonio è anche una questione di circostanze. Lungi da noi fare i bacchettoni e rinverdire i classici stereotipi sugli sposi classici. Se avete scelto di portare con voi il vostro bracciale in pelle fortunato, e siete riusciti a costruirgli attorno un outfit coerente, siamo sicuri che vi starà benissimo. Non dimenticate però, soprattutto se state scegliendo di sposarvi in chiesa, che ci sono alcune linee guida da osservare – e che magari le borchie potrebbero essere invise al parroco e creare situazioni spiacevoli. Stesso discorso per la location, in realtà: se avete scelto una location dal taglio rustico, un vestito troppo moderno rischia di farci a pugni in tutte le foto.

    Come risolvere questo dilemma? Il nostro suggerimento è quello di essere flessibili. Se avete scelto quei gioielli perché fanno parte del vostro modo di essere – e gli sposi che seguono il loro stile saranno certamente più soddisfatti -, al massimo assicuratevi di scegliere una location in linea. Parlate prima col parroco sinceramente, per evitare brutte sorprese prima dell’altare (e prima che vi chieda di togliere il bracciale davanti a tutti, magari…). Oppure considerate se potete rimetterlo voi stessi dopo la cerimonia!

    gioielli sposo stile

    La terza regola d’oro: il tuo stile, con classe

    Sembra in contrasto con quanto detto finora, ma se avete letto attentamente non lo è. Uno sposo che riesce a vedersi bene nel suo outfit è certamente uno sposo più soddisfatto – e non è questo poi in realtà quello che conta? Se vi consulterete in giro, scoprirete subito che il galateo del matrimonio predica che i gioielli dello sposo siano eleganti e sobri. Un suggerimento che ci sentiamo certamente di sposare, ma con una piccola postilla: non rinunciare mai del tutto al proprio stile, semmai appunto adattarlo all’occasione.

    I gioielli dello sposo: i gemelli

    Un grande classico dei matrimoni: i gioielli. Volendo fare un po’ d’ironia, ricordo ancora quando da piccolo mi regalarono per la comunione dei gemelli. Il classico regalo degli zii di famiglia, i quali aggiunsero tutti contenti davanti la mia perplessità da bambino che ancora non sapeva neppure cosa fossero i gemelli “così poi ti torneranno utili per il matrimonio”. Vorrei ancora avere una foto dell’espressione che ho fatto in quel momento.

    Eppure, seppure decisamente troppo in anticipo, il dono era certamente indicato. Perché i gemelli sono sicuramente uno di quei gioielli che ci sentiamo di dire che non dovrebbero mai mancare in una circostanza come questa. Per di più, i gemelli rappresentano spesso lo spazio di massima individualità dello sposo. Una sorta di firma, un marchio di stile; magari è l’accessorio con cui vogliamo esprimere un pizzico di stravaganza, oppure il nostro legame con la nostra famiglia. Possano prendere qualcosa che parli di noi, oppure indossare i gemelli che ci ha tramandato nostro padre e che appartenevano a suo nonno. Si può anche scegliere di affidare a essi il massimo del proprio stile personale e di creare dei gemelli su misura, con una personalizzazione ideata da te. Potrebbe essere un logo, le tue iniziali o un simbolo a tema per le tue nozze.

    I gioielli dello sposo: l’orologio

    gioielli sposo orologio

    Ecco un altro degli accessori che non può certamente mancare il giorno delle nozze: l’orologio. Era antica usanza che fossero i familiari della futura sposa a regalare l’orologio da indossare il giorno delle nozze allo sposo, in occasione della promessa di matrimonio. Oggi questa tradizione è decisamente meno diffusa; resta ancora molto in voga però quella familiare di indossare l’orologio appartenuto al padre o al nonno, come simbolo del legame e dell’unione alla propria famiglia o come segno del passaggio generazionale.

    Detto dell’importanza dell’orologio, è bene anche saper scegliere quale. Anche qui è molto importante considerare l’insieme, anche perché l’orologio è decisamente più visibile rispetto ai gemelli. E se proprio non sapete come orientarvi, potete cominciare dal leggere quali sono i principali tipi di orologi.

    Un ultimo tocco: il fermacravatta o la spilla

    Abbiamo parlato di due gioielli veramente essenziali per lo stile di ogni sposo. Qui invece vogliamo parlarvi di alcune possibilità. Per esempio, se avete scelto d’indossare una cravatta e non un papillon, potere arricchirla col giusto fermacravatte. Oppure potete scegliere d’impreziosire il vostro vestito con una spilla, magari all’altezza del fazzoletto da tasca – se lo avete.

    gioielli sposo fermacravatta
  • Fedi nuziali: cinque cose da sapere

    Fedi nuziali: cinque cose da sapere

    Le fedi nuziali sono un simbolo di amore e fedeltà ormai praticamente universale. Il loro scambio, durante le cerimonie matrimoniali, è uno dei momenti più sentiti (nonché dei più simbolici). Non per nulla, scene di questo tipo sono continuamente utilizzate nel cinema per evocare quest’atmosfera di poesia e magia che solo i matrimoni possono regalarci. Nonostante siano ormai un simbolo universale, ci sono moltissime cose che è possibile sapere sulle fedi nuziali, domande che spesso vengono poste di presenza ma anche cercate sul web.

    Perché indossiamo la fede nuziale sull’anulare?

    Per esempio, perché vengano indossate sul dito anulare. Come per gli anelli di fidanzamento, una facile ricostruzione ci riporta sino ai tempi dell’antica Roma. Qui era credenza comune che l’anulare fosse il dito deputato a contenere la “vena amoris”, collegata al cuore e dunque in qualche modo ai sentimenti. Questo è il motivo per cui l’anulare scelto in genere è quello della mano sinistra, perché più vicina al cuore. Inoltre, era usanza tipica donare alla propria amata due anelli di fidanzamento, sempre da portare su questo dito. Uno era generalmente in oro, da tenere nelle occasioni pubbliche, mentre uno era in ferro e veniva usato in circostanze domestiche.

    Ancora adesso adornare il dito anulare con un anello, anche se non strettamente di fidanzamento o fede nuziale, è considerato sinonimo di armonia con il proprio partner. Ma c’è anche chi lo indossa per simboleggiare la forza del rapporto con la propria famiglia, il legame con i propri cari in generale. In ogni caso, se le altre dita sono legate a diversi significati e valori, l’anulare è certamente il dito riconosciuto come collegato ai sentimenti.

    fedi coppia oro

    Fedi nuziali: quanto costano in media?

    Definire il prezzo medio delle fedi nuziali è un compito quanto mai arduo, perché spesso il loro prezzo dipende dalle oscillazioni del valore dell’oro. Di norma si tende a prezzare al grammo le fedi nuziali “standard”: ciò significa il loro costo tende dunque a rispecchiare il loro reale valore. In genere, considerando un peso fra i 4 e i 6 g possiamo ipotizzare un prezzo fra i 200 ai 300 € ad anello.

    Bisogna poi considerare il costo dell’eventuale rodiatura (per le fedi in oro bianco) o del diamantino, qualora lo si desideri. In genere alle fedi di questo tipo infatti è possibile applicare poche personalizzazioni. La più comune è la scritta al suo interno, che in genere individua la data e i nomi (o le iniziali) della coppia. Questa personalizzazione è in genere inclusa nel prezzo fornito dalla gioielleria.

    Più complesso il discorso per le fedi su commissione. L’oreficeria è infatti una vera e propria arte e non c’è limite al prezzo di questa. Aggiungere poi ulteriori pietre o intarsi preziosi, oltre alla manodopera o alla firma di valore, può incrementare il prezzo a dismisura. Alcune volte invece evitare il passaggio dalla gioielleria può comportare un risparmio in termini di prezzo. Tuttavia, come sempre quando si tratta di cose artigianali, è impossibile preventivare in anticipo – dipenderà moltissimo dalle vostre richieste!

    fedi nuziali oro

    Chi deve pagare le fedi nuziali?

    Partiamo da un presupposto: non c’è un regola fissata per questo. Ogni coppia regola il proprio matrimonio (e di conseguenza le proprie spese) in base alle proprie esigenze. Fatta questa premessa, magari un po’ banale ma doverosa, è anche vero che esistono delle tradizioni più o meno consolidate.

    Il galateo in genere dispone che sia lo sposo a pagare le fedi. Anche a senso, è normale per noi aspettarci che sia lo sposo a donare l’anello alla sposa, e dunque lui – o la sua famiglia – a provvedere in tal senso. Eppure è usanza altrettanto, se non ancora più comune, che siano i testimoni a regalarle agli sposi. Se così avviene l’usanza vuole che sia il testimone più importante dello sposo a portarle all’altare. E, d’altronde, la cortesia vuole che ai testimoni venga corrisposto un regalo di uguale valore.

    Stesso discorso dicasi per quanto riguarda chi deve conservare le fedi sino al matrimonio: se ad acquistarle è stato lo sposo, allora è lo sposo che deve occuparsi di conservale e in genere le porta con sé fino all’altare. Viceversa, è il testimone a non doverle dimenticare, come avviene in moltissime scene di film che abbiamo imparato ad amare!

    Fedi nuziali

    Quali tipi di fedi esistono?

    Ci sono tantissimi modelli di fedi e anche questa è una scelta che spetta agli sposi e che dipende in gran parte dal loro stile. Innanzitutto esiste il modello, diciamo così, classico: generalmente tonda e lievemente smussata. La parte interna è liscia e piatta, la sezione molto fine e la larghezza della fascia è solitamente di 3/4 mm. La mantovana è invece molto piatta all’interno, ma bombata all’esterno e genericamente più alta. Abbiamo poi la francesina, che è una fede sottile e leggera, piatta all’interno e leggermente bombata all’esterno.

    Quanto tempo prima si comprano le fedi nuziali?

    Tendenzialmente la ricerca delle fedi dovrebbe essere fatta tra 1 e 3 mesi prima delle nozze questo perché ce ne sono davvero di tanti tipi e soprattutto perché, se state cercando qualcosa di particolare o con qualche incisione, è bene avere un po’ di tempo per essere certi di avere tutto pronto per il giorno del matrimonio! Non volete incorrere nelle ire della sposa, vero?

  • Come pulire il cinturino dell’orologio

    Come pulire il cinturino dell’orologio

    Quando si parla di orologio il primo pensiero corre sicuramente alla cassa. La cassa è certamente il punto nodale della nostra attenzione: si tratta dell’insieme della ghiera, degli ingranaggi, del vetro e del quadrante. Contenendo “l’orologio in senso stretto” è la parte che tendiamo a pensare per prima. Eppure c’è ancora un importantissimo elemento, il quale gioca un ruolo fondamentale. Non solo perché insieme alla cassa definisce lo stile dell’orologio, ma soprattutto in virtù della sua funzione. Stiamo parlando del cinturino, una parte dell’orologio che oltretutto è particolarmente soggetta a sporcarsi. Oltre che, certamente, a rovinarsi con l’usura. Per questo motivo oggi andiamo a vedere come pulire il cinturino dell’orologio.

    Cinturino orologio

    Abbiamo detto dunque che il cinturino degli orologi è esposto ogni giorno a polvere e sporcizia di vario tipo. La maggiore o minore esposizione dipende dal lavoro che si svolge, ma tendenzialmente è un oggetto che si sporca. Sarà quindi opportuna un’accurata pulizia dello stesso da effettuarsi regolarmente. I cinturini in metallo possono essere puliti facilmente con acqua e sapone. O, in caso di sporco superficiale, semplicemente con un panno per lucidatura.

    Come pulire il cinturino con acqua e sapone

    Se la sporcizia è incrostata tra le maglie della catena, è necessario rimuovere il cinturino per una pulizia più profonda. In una piccola ciotola, diluiamo alcune gocce di sapone per piatti  in acqua tiepida. Immergiamo il braccialetto di metallo nell’acqua. Utilizziamo uno spazzolino a setole morbide per spazzare via delicatamente lo sporco ostinato. Se il cinturino è in oro, lo spazzolino potrebbe graffiare il metallo morbido. Sarà quindi meglio non utilizzarlo. Potremo tentare di smuovere la sporcizia tra le maglie con la punta delle dita. Asciughiamo infine il bracciale con un panno morbido e privo di lanugine.

    pulire i cinturini

    Pulizia professionale dell’orologio

    I gioiellieri possono effettuare una pulizia profonda professionale degli orologi con detergente ad ultrasuoni. Questi dispositivi utilizzano onde sonore ad alta frequenza non udibili dall’uomo. Tali onde agitano il liquido detergente e scuotono lo sporco difficile da raggiungere. Per una pulizia accurata all’interno e all’esterno, si consiglia di portarlo al produttore o da un orologiaio.

    Come pulire i cinturini in pelle

    Rimuoviamo il cinturino in pelle dall’orologio e strofiniamo delicatamente con un panno per la pelle. Sul panno avremo prima applicato un detergente specifico per pellami. Sarà bene effettuare sempre un patch test in una piccola area prima di utilizzarlo dappertutto.

    Per preservare l’integrità del cinturino in pelle, limitiamo comunque la pulizia con il detergente a una o due volte l’anno. Abituiamoci invece a pulirlo regolarmente con un panno morbido e privo di lanugine. Oppure strofinando sopra un panno umido per una pulizia più profonda.

    Orologio cinturino

    Come pulire il cinturino in silicone

    La maggior parte dei marchi specializzati nella realizzazione di orologi propone anche quelli con cinturini in silicone, in diversi modelli e con design particolari, molto apprezzati da coloro che amano vestire in modo casual e sportivo.about:blank

    Le principali qualità che hanno portato al successo questi articoli sono la perfetta adattabilità al polso, la leggerezza e la loro capacità di essere confortevoli, infatti non lasciano segni e non stringono. Inoltre sono ipoallergenici, non contengono elementi che potrebbe causare allergie o irritazioni e possono essere indossati da tutti ed ovunque.

    Tra le altre caratteristiche dei cinturini in silicone è la possibilità di poterli lavare. In caso di sporco normale per pulirli è sufficiente, bagnare una spugnetta con acqua e sapone neutro, passarla sulla superficie, sciacquare, anche sotto il rubinetto ed asciugare.

    Qualora presentino delle macchie persistenti si può utilizzare una spazzola, da strofinare delicatamente sulla parte da trattare, dopo aver lasciato a mollo il cinturino per qualche minuto. In alternativa al sapone neutro in caso di sporco resistente si può anche utilizzare dell’ammoniaca, diluita con l’acqua.

    Speriamo che questa semplice guida possa esservi stata d’aiuto. Se volete invece continuare ad approfondire il discorso sugli orologi, potete leggere la nostra guida riguardo gli orologi meccanici, automatici e a quarzo.

  • Anelli di fidanzamento: come sceglierlo

    Anelli di fidanzamento: come sceglierlo

    Esistono momenti che si caricano di un significato straordinario e che ricorderete per tutta la vita. Il momento in cui un uomo – o, perché no, una donna – chiede alla sua dolce metà di sposarlo è uno di questi. Ecco, gli anelli di fidanzamento sono il simbolo, la concretizzazione e il suggello di questa promessa. Oltre al valore materiale, che rappresenta certamente un investimento, è quello che rappresenta a conferirgli la sua preziosità.

    Per questo motivo è molto importante scegliere adeguatamente! Optare per il giusto modello strapperà un sorriso di gioia sincero dalla vostra amata o dal vostro amato. Per questo è sempre bene partire preparati e conoscere su cosa stiamo andando a investire i nostri risparmi. Prima cosa, ci sono sicuramente 5 cose che dovreste sapere riguardo gli anelli di fidanzamento. Invece, per quanto riguarda invece i diamanti potete scoprire molto nel nostro articolo; oggi invece andiamo a scoprire come scegliere il giusto tipo anello di fidanzamento.

    Anelli di fidanzamento: i modelli principali

    Prima di tutto, un suggerimento che non fa mai male: ricordatevi sempre di indagare riguardo la misura del dito della vostra metà. Sarà infatti una delle primissime domande che vi verrà posta dai commessi del negozio!

    Andiamo adesso a scoprire i 4 modelli principali anelli di fidanzamento:

    • Solitari;
    • Trilogy;
    • Trinity;
    • Verette.

    Ognuno di questi modelli ha i suoi estimatori e i suoi detrattori. Come abbiamo detto, genericamente su di essi viene montato un diamante – la scelta più tradizionale, simbolo di durevolezza e inestimabilità. Tuttavia, vi sono anche delle valide alternative, quali a esempio il rubino quale simbolo di un amore passionale e intenso, l’opale come amore sincero, lo zaffiro emblema di fedeltà. O ancora l’acquamarina come augurio di un matrimonio felice e lo smeraldo, famosissimo richiamo del verde speranza.

    Può sembrare una cattiva idea non accostare a un anello di fidanzamento un diamante, ma fidatevi. Specialmente se il diamante “non è all’altezza” – in natura non è affatto così scontato trovarne di rari e preziosi – è meglio talvolta variare, ma non sfigurare. Specialmente se alla vostra dolce metà non interessa più di tanto avere un diamante al dito! A buon intenditor…

    Anelli di fidanzamento solitari

    anello di fidanzamento sorpresa

    L’anello solitario è il “classico” anello che tutti noi custodiamo nel nostro immaginario. Deriva il suo nome dal fatto che un unico diamante sia montato su questo anello, in modo da evidenziarne la preziosità. L’attenzione sarà quindi concentrata sul diamante e sulla montatura. Stiamo parlando di uno fra gli anelli certamente più scelti e sicuramente la prima scelta nell’immaginario generale.

    Simbolo di eleganza e grazia, il solitario è in genere pienamente riconoscibile sul dito di chiunque lo porti. Insieme alla fede nuziale, è il più famoso fra gli anelli.

    Anello di fidanzamento Trilogy

    anello di fidanzamento trilogy

    L’anello trilogy è probabilmente la prima delle varianti scelte. Si tratta di tre diamanti su un’unica montatura, da cui appunto deriva il nome trilogy. Dal punto di vista simbolico, quest’anello è spesso stato interpretato a livello simbolico come una promessa eterna: i suoi tre anelli rappresentano l’amore tributato, quello presente e quello che verrà.

    Allo stesso modo molto spesso viene scelto dalle coppia che scelgono di sposarsi in chiesa, poiché la presenza dei tre diamanti simboleggia anche la trinità del padre, del figlio e dello spirito santo.

    Anelli di fidanzamento Trinity

    Anche qui ritorna il numero tre, un numero caro alla cristianità ma anche noto per essere il numero perfetto. Diversamente dal Trilogy che è arricchito con tre pietre preziose, l’anello Trinity è realizzato intrecciando tre fedi in oro giallo, oro rosa e oro bianco. Ideato da Louis Cartier nel 1924, l’anello Trinity è un gioiello elegante, raffinato e prezioso, icona di stile indiscusso.

    Le fedi che si uniscono hanno un diverso significato: la fede in oro rosa simboleggia l’amore, la fede in oro giallo la fedeltà e quella in oro bianco (inizialmente realizzata in platino) significa l’amicizia. Anche il Trinity ha un significato religioso, e il nome sicuramente lo ricorda. Infatti il Trinity ring è tradizionalmente la fede usata in Russia, indossato sempre sulla mano destra.  

    Anello di fidanzamento veretta di diamanti

    Questa tipologia di anello di fidanzamento è senza dubbio molto preziosa perchè equivale a scegliere la perfezione derivata dal connubio tra oro e diamanti. Il diamante, già simbolo di purezza ed eternità, viene ripetuto per tutto il perimetro della fedina sprigionando una luce ed una brillantezza oltre ogni limite.

    Anello di fidanzamento verretta

    Ne esistono diversi modelli a seconda delle pietre incastonate:

    • Veretta a cinque pietre;
    • A mezzo giro;
    • A giro completo.

    Speriamo che questa breve guida possa esservi stata utile nella vostra scelta. E in bocca al lupo per la vostra proposta alla vostra dolce metà!

  • Anello di fidanzamento: 5 cose da sapere per comprarlo

    Anello di fidanzamento: 5 cose da sapere per comprarlo

    In quanti film, serie tv o libri arriva la scena in cui un personaggio si inginocchia? Pronto a donare l’anello di fidanzamento alla sua bella, prova tangibile e inequivocabile del suo eterno amore? E quale suggestione esercita, di volta in volta, quella scena? Non ci proviamo nemmeno ad analizzare la magia che si nasconde dietro un gesto di quel tipo. Sta di fatto che moltissime di queste scene sono passate alla storia e fanno ormai parte dell’immaginario collettivo.

    anello proposta

    Allo stesso modo, moltissime persone vi diranno che uno dei momenti più belli della propria vita è stato proprio quello in cui si sono trovate dinnanzi, in ginocchio, la persona amata.

    Anello di fidanzamento: com’è cominciata la tradizione?

    Sono sicuro che molti uomini hanno silenziosamente ripensato al primo di loro che ha dato via a questa tradizione, dedicandogli un pensiero d’affetto o meno a seconda della propria esperienza. Perché, lo sappiamo, un anello è anche un investimento economico – oltre che principalmente simbolico. Chissà dunque quanti avranno ripensato a quel primo momento, magari imprecando silenziosamente e pensando “caro mio, ma chi te l’ha fatto fare?”.

    Come molte delle tradizioni di questo tipo, ci sono diverse teoria in merito a come tutto sia cominciato. Andando a ritroso nel tempo, possiamo arrivare sino all’Antico Egitto, dove secondo molti studiosi tutto ebbe inizio. Durante l’età della Roma Antica troviamo l’usanza di donare non uno ma due anelli. Uno era generalmente in oro, da tenere nelle occasioni pubbliche, mentre uno era in ferro e veniva usato in circostanze domestiche. Quindi possiamo già dirci fortunati: almeno nel nostro caso si tratta di scegliere un solo anello! Oltretutto, già i romani consideravano l’anulare come il dito dove indossare l’anello. Questo perché pensavano che esso contenesse la “vena amoris”, collegata al cuore e dunque in qualche modo ai sentimenti.

    La storia ci mostra inoltre esempi illustri di anelli di fidanzamento. Famoso quello che donò, nel 1477, l’arciduca Massimiliano d’Austria alla sua sposa Maria di Borgogna. Un anello che lanciò una vera e propria moda e al contempo una competizione fra i suoi colleghi dell’aristocrazia europea. Nell’800 la tendenza non solo era ormai tradizione consolidata: soprattutto in epoca Vittoria si producevano anelli di fidanzamento particolarmente elaborati, realizzati con smalti vistosi, nonché altri metalli e pietre preziose.

    Famosissimo anche il “The Elizabeth Taylor Diamond”, che prende il nome dalla celebre attrice e stilista e le fu donato da Richard Burton. Il modestissimo anello di fidanzamento costò originariamente la già modica cifra di 300.000 dollari; e fu rivenduto nel 2011 all’asta da Christie’s per 8,8 milioni di dollari. Quindi, se il vostro fidanzato si lamenta per quanto ha speso, potete sempre fargli presente quest’esempio! Certo, il suo valore – oltre che per la sua precedente proprietaria – è dettato anche dalla presenza del diamante. Parliamo di un taglio smeraldo di 33 carati ritenuto uno dei più puri al mondo. Non propriamente alla portata di tutti, diciamo!

    Anello di fidanzamento con diamanti: una piccola guida alla scelta.

    Come abbiamo visto, l’anello di fidanzamento con diamanti è non solo una tradizione consolidata nella storia. Si tratta di un vero e proprio must nell’immaginario comune, il classico momento sognato magari non proprio da tutte tutte, ma sicuramente da moltissime ragazze. Per fare una scelta sensata però è necessario sapere alcune cose:

    • La prima cosa è sicuramente il nostro budget. Considerate che il prezzo all’interno della gamma degli anelli di fidanzamento varia fortemente. Un anello con un diamante modesto va dai 600 ai 900 Euro.
    • Diffidate in tal senso delle super-occasioni sospette; affidatevi a dei professionisti seri e con ampia esperienza nel settore. Soprattutto, richiedete la certificazione per l’acquisto, in modo da sapere effettivamente cosa avete comprato.
    • Ma cosa volete comprare a livello di diamante? Bene! E’ giunto il momento di farsi un’idea decisamente più precisa di quali sono i parametri per scegliere il diamante con la nostra guida ai diamanti.
    • Ancora un dettaglio: prima di andare a confrontare le vostre prime scelte, ricordatevi di avere la misura indicativa dell’anulare della vostra lei!
    • Abbiamo già detto quanto sia importante la garanzia che vi viene consegnata? Bene, perché grazie a essa potete in qualsiasi momento rivolgervi alla gioielleria presso la quale l’avete acquistato. Saranno loro a lucidarlo gratuitamente affinché non perda la sua naturale luminosità.

    Prezzi ed alternative

    proposta di matrimonio

    Ho già detto che un anello di fidanzamento equivale a un discreto investimento economico? Ecco, mettiamo caso che non siate in grado di permettervelo. Oppure, semplicemente con la vostra lei avete scelto d’investire in un viaggio quei soldi. O vi servono per la casa! In ogni caso, se non volete spendere tanto per un anello, abbiamo un consiglio.

    Evitate appunto di cercare anelli di fidanzamento troppo economici. Il primo rischio è quello d’incappare in una fregatura, cercando di pagare meno ma finendo per investire in un anello rischioso. Il secondo è di acquistare un anello con un diamante…troppo piccolo o di brutta fattura.

    A questo punto forse è meglio optare per un ottimo zircone. Se la vostra lei è d’accordo, è una buona soluzione che non toglie niente al simbolismo del gesto. E per quanto riguarda gli altri, non è detto che distinguano la differenza (soprattutto se non sono informati a riguardo).

    Altre possibili alternative economiche, ma valide anche se cercate qualcosa di originale, che vi tiri fuori dai cliché, sono degli anelli con un rubino o uno zaffiro. Sono pietre magari meno preziose in senso assoluto che però costituiscono valide alternative. Sono infatti particolari, sia come colore sia spesso come foggia. Indicatissime dunque sia per chi vuole trovare qualcosa di particolare, sia per chi ha bisogno di un’alternativa economica.

  • Come pulire un bracciale, diverse idee per diversi tipi

    Come pulire un bracciale, diverse idee per diversi tipi

    Li amiamo. Li adoriamo, li collezioniamo con grande cura. Ne abbiamo raccolti decine nel corso degli anni, affinando il nostro fiuto per i migliori affari, perfezionando i nostri gusti modello dopo modello. Tenuti tutti in un cassetto, in un caos entropico in cui però ritroviamo la nostra dimensione e il nostro ordine. Oppure tutti ben disposti e allineati in un raccoglitore. Comunque vada, sono i nostri bracciali e non ce ne separeremmo mai. Eppure se teniamo molto ai nostri bracciali abbiamo ben presto scoperto quanto è importante dedicare loro la giusta manutenzione. Allora andiamo a vedere quali sono i migliori metodi naturali e non su come pulire un bracciale.

    bracciali 1

    Come pulire un bracciale in acciaio

    I bracciali in acciaio sono molto diffusi e, per nostra fortuna, anche molto facili da pulire. La più semplice delle strategie è passare un panno, ancora meglio se umido, sulla sulla sua superficie. Oltre a togliere accumuli di polvere se non lo usate da molto tempo, questo ridonerà anche un po’ di luminosità a quelli più usurati. Ricordate di avere particolare cura dei punti in cui il gioiello presenta perle o cristalli.


    Se tutto questo non dovesse bastare, procurati due bacinelle piene di acqua calda. Versa nella prima qualche goccia di sapone neutro per i piatti e poi usa un panno in microfibra inumidito con questa soluzione per strofinare il bracciare. Usa la seconda ciotola per risciacquare il gioiello, ripulendolo anche dal sapone. Se dovessi notare qualche residuo particolarmente difficile da togliere o inserito in qualche intercapedine del bracciale, potete sfruttare uno spazzolino con setole morbide. Oppure un cotton fioc (meglio di uno stuzzicadenti, che rischierebbe di graffiare il vostro bracciale).

    Ci sono anche alcuni utili suggerimenti che possono aiutarti a gestire meglio la manutenzione del bracciali: in primo luogo, cercate di evitare il contatto con creme, profumi, cosmetici vari. Poi, se sapete di non doverli indossare per lungo tempo, posateli a uno a uno in sacchetti di stoffa. Se invece vi accorgete che i bracciali presentano graffi è meglio rivolgersi a persone competenti, come un gioielliere o il personale del centro di assistenza dove li hai acquistati. La loro consulenza ti permetterà di risolvere la situazione senza peggiorare la situazione.

    Come pulire il bracciale Pandora

    Ovviamente questo tipo di bracciale deve essere pulito seguendo regole precise e accorgimenti specifici. Bisogna fare attenzione in questo senso a non rovinare il materiale. Bisogna anche dire che è bene seguire le istruzioni ufficiali che sono messe dentro alla confezione del bracciale, sia per la conservazione sia per la pulizia.

    bracciale pandora 1

    Ecco il metodo per pulirlo:

    -Prima di tutto è bene conoscere quali sono i prodotti da non utilizzare sul bracciale Pandora, perché potrebbero rovinare il materiale. Le raccomandazioni sono: evitare di immergere il bracciale nell’acqua salata, venire a contatto con zolfo, cloro, creme, spray per capelli e pelli con ph acido. Non bisogna inoltre usare prodotti specifici per l’argento, e non bisogna indossarlo quando si fa il bagno.

    -Per pulire il bracciale e anche alcuni charm (i gioielli che ne fanno parte, anche se alcuni sono di materiale diverso) si può utilizzare il bicarbonato di sodio, indicato per lucidare l’argento. Si prende una ciotola e la si riempi di acqua tiepida e si aggiunge un cucchiaino di bicarbonato. Si immergono tutte le componenti del bracciale nella soluzione e si lascia agire per circa dieci minuti.

    In alcuni casi, come gli charm realizzati con il vetro di Murano, si può utilizzare per pulirli una soluzione composta da sapone neutro e acqua, come consigliato anche dal produttore. Un occhio di riguardo si deve avere anche per gli charm fatti in pietra, diversa dall’argento. Anche in questo caso si opta per il sapone neutro e acqua.

    Come pulire bracciali in argento

    Il dentifricio

    Ebbene sì, avete letto bene. Avete presente il dentifricio, quello che usate dopo ogni pasto per i vostri denti? Avreste mai giurato che poteva essere d’aiuto anche per come pulire un bracciale? Sarà un vostro insostituibile alleato nella lotta all’ossidazione. In particolare, se per caso qualche bracciale cominciasse a mostrare segni di ossidazione, ecco cosa fare.

    Basterà spremere un po’ di dentifricio sul nostro gioiello e poi strofinare con mano leggera con uno spazzolino con setole morbide o con un panno. L’ossidazione dovrebbe andare in via in poco tempo e vedrete il vostro oggetto risplendere come nuovo.

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    Il limone, l’aceto e la birra

    Sono fra i metodi più conosciuti, più usati e ci sarà anche un motivo. Per quanto riguarda il limone, è possibile versare il suo succo sul bracciale in argento (potete anche diluirlo leggermente nell’acqua, ma in genere non è necessario) e poi strofinare con un panno di cotone. Una valida alternativa è quella di sfruttare uno spazzolino imbevuto nel succo per raggiungere gli interstizi più complessi. Ricordate di sciacquare il tutto con dell’acqua corrente!

    L’aceto è un metodo un attimo più “da pigri”: basterà immergere il bracciale da pulire in una ciotola di acqua calda in cui avete versato due cucchiaini di aceto bianco e lasciare che questi ultimi agiscano nella mezz’ora successiva. Basterà completare l’opera pulendo le zone che ne hanno necessità col solito panno imbevuto o con lo spazzolino per terminare in scioltezza il lavoro.

    Vi sentite molto, molto pigri? Bene, allora lasciate il bracciale un’intera notte in una ciotola piena di birra e andate a dormire. Ripescatelo l’indomani e date una bella sciacquata per osservare il risultato finale! Ci hanno detto che questo metodo funziona anche con la coca-cola (di cui conosciamo tutti molto bene gli usi domestici), ma noi non lo abbiamo testato. Eventualmente, fateci sapere se ha funzionato e come!

    Il bicarbonato di sodio per pulire l’argenteria

    Il bicarbonato di sodio è sicuramente un metodo assai sfruttato per pulire il bracciale. Prendete una pentola, ricopritela di carta d’alluminio, versateci dell’acqua, portatela ad ebollizione e aggiungete un cucchiaio di bicarbonato. Dopodiché, inserite nel pentolino l’oggetto d’argento che dovete pulire: in pochi secondi ritroverà tutta la sua antica lucentezza (state attenti però, e magari, prima di utilizzare un oggetto a cui tenete davvero, fate una prova con uno di poco conto). Alla fine sciacquate per bene sotto l’acqua fredda. Per conservare questo splendore più a lungo, passateci sopra un panno imbevuto di poco olio d’oliva extravergine: sull’oggetto si formerà una patina protettiva assolutamente non untuosa.

    Vi è capitato invece di avere un bracciale che adorate ma che non riuscite a sfruttare perché vi provoca allergia? Ecco i nostri suggerimenti in materia di allergia ai gioielli!

  • Allergia ai gioielli: soluzioni per gestirla

    Allergia ai gioielli: soluzioni per gestirla

    Lasciateci passare il gioco di parole: i nostri orecchini, bracciali, anelli ecc. sono una delle gioie della nostra vita. Eppure non tutti possono indossarli a cuor leggero, ma scoprono ben presto delle fastidiosissime conseguenze. Stiamo parlando in particolare dei soggetti allergici: per quest’ultimi, indossare un gioiello può diventare una vera tortura. L’allergia ai gioielli, tuttavia, non è un problema che possiamo semplicemente “risolvere”; ci sono tuttavia alcuni accorgimenti che possono migliorare la situazione!

    Allergia ai metalli

    Allergia ai gioielli: cosa sappiamo?

    E’ sempre difficile avere a che fare con l’allergia. Prima bisogna capire che si tratta proprio di essa e poi sottoporsi a una serie di test che forniscono delle indicazioni. Anche qui però, la certezza non è mai totale: spesso rimane il dubbio o comunque l’incertezza. Semplificando, potremmo infatti dire che l’allergia è una controffensiva del nostro sistema immunitario verso degli agenti esterni che vengono considerati dannosi. Questa “controffensiva” porta per esempio a riconoscere alcuni cibi o, come in questo caso, alcuni metalli come nocivi e pertanto il nostro corpo reagisce.

    Nel caso dei metalli, la reazione allergica più comune è la dermatite di contatto, che di solito inizia entro le 12 o le 48 ora dal contatto e può avere durata variabile (anche sino a quattro settimane). La parte interessata può essere quella che entra a contatto col metallo ma anche un’altra. Anche per questo è particolarmente difficile riconoscere l’allergia.

    Le manifestazioni più comuni sono: (fonte Informazioni mediche)

    • Rash cutaneo
    • Prurito
    • Arrossamenti o cambiamenti di colore della pelle
    • Chiazze di pelle secca che sembrano ustioni
    • Vesciche e liquido drenante nei casi più gravi
    • La sudorazione nel punto di contatto con il nichel può peggiorare i sintomi.

    Il nichel: l’indiziato numero 1 delle allergie

    Questa parola è un incubo per molte persone che soffrono di allergie. E non solo in quel campo che coinvolge i metalli in senso stretto, dato che è contenuto in anche moltissimi beni alimentari! In questi casi l’indiziato numero 1 è sempre il nichel. Si tratta di un metallo fortemente utilizzato nel campo dell’oreficeria per le sue doti di duttilità e durevolezza, che risultano molto utili – se si combinano i metalli – per lavorarne di più teneri come oro e argento.

    Giacché l’allergia al nichel è molto diffusa, si è subito portati a pensare a quella. Ma in realtà sono diversi i metalli a cui si può risultare allergici, per esempio il cromo, il cobalto o il palladio. Oppure, si è indotti a pensare di non essere allergici al nichel perché magari si sono evitati i gioielli che lo contengono; tuttavia, molti materiali (come per esempio l’acciaio chirurgico) risultano alla fine essere non privi di nichel.

    Cosa fare dunque in questi casi? Rassegnarsi a posare tutti i nostri bracciali, anelli, orecchini e collane nelle scatole? Una volta riscontrata l’allergia, infatti, è molto complesso riuscire a svincolarsene. Per quanto riguarda il profilo alimentare, che ovviamente è diverso e volendo più importante, spesso se ne assumono piccole quantità per insegnare al corpo a tollerarlo. L’alternativa è rinunciare a tantissimi cibi, a seconda di quanto si è allergici: cioccolato e frutta secca di diversi tipi sono sicuramente i primi, dato il loro alto contenuto. Ma anche pomodori, patate e molti altri cibi meno sospetti. Ma se si tratta di oreficeria, come possiamo gestire il problema?

    allergia dermatite

    Allergia ai gioielli: soluzioni per gestirla

    I primi metodi che ci vengono in mente sono anche i più semplici. Oltre all’ovvia rinuncia, che però in questo caso è per noi una non-soluzione, ci sono altre possibili vie.

    Una particolarmente efficace passa dall’uso di “separatori” fra i metallo e la nostra pelle. Se è qualcosa che stiamo indossando, come cerniere, bottoni o fibbie (o anche collane), possiamo semplicemente interporre uno strato di tessuto, dei nostri vestiti, fra il metallo e l’epidermide.

    In questo senso funzionano molto bene, per quanto riguarda gli orecchini, dei gommini in silicone.

    Un’altra validissima opzione è usare dei prodotti che agiscano quali “inibitori”: per esempio, degli smalti che però funzionano da isolanti per la pelle.

    Se vogliamo tuttavia evitare alla nostra pelle il contatto con smalti o silicone (che, alla lunga, possono diventare a loro volta irritanti), allora possiamo valutare di adoperare dei gioielli che non contengano metallo. Ne esistono di diversi tipi, validi per tutti i gusti!

    Una validissima abitudine rimane quella di pulire spesso i propri gioielli, praticamente ogni qual volta li togliamo o scegliamo d’indossarli. Questa pratica non solo aiuta i soggetti allergici, ma anche chi non lo è. Se a questa sana abitudine aggiungiamo quella di far prendere aria alla pelle possiamo quantomeno fare qualcosa.

    Non esistono colpi di bacchetta magica in grado di risolvere problemi come le allergie, ma sicuramente possiamo prendere degli accorgimenti che ci permetteranno di migliorare molto le soluzioni! Specie se sono soluzioni poco invasive e quanto più naturali è possibile. A proposito di soluzioni naturali, hai letto dei consigli naturali per pulire l’argenteria?